Se è vero e condiviso da tutti che il disordine non sia una cosa di certo piacevole, mi sento di dire, almeno dal mio punto di vista, che al contrario ordine non coincide necessariamente con armonia. È un concetto che ha un'importante componente astratta, quindi potresti non essere d'accordo con me, ma ti propongo comunque una riflessione, seguimi. Per potermi spiegare bene ho bisogno di soffermarmi un attimo a definire il concetto di armonia. Ecco uno stralcio della definizione dal vocabolario Treccani: "Consonanza di voci o di strumenti; combinazione di accordi, cioè di suoni simultanei (...), che produce un’impressione piacevole all’orecchio e all’animo" "In architettura, proporzionata corrispondenza tra le parti principali e le secondarie, e tra i singoli membri architettonici e l’intero; in pittura e scultura, conveniente disposizione delle figure nell’insieme dell’opera: a. di linee, di forme; a. di colori o a. cromatica, accordo di colori ottenuto accostando toni diversi o anche, nella forma più semplice, toni di una stessa gamma o gradazioni diverse di un solo tono. c. Accordo, conformità, in senso generico" Armonia è dunque proporzione, accordo, combinazione, corrispondenza.....che produce un effetto piacevole ai sensi e all'anima. Proprio come con la sezione aurea non si sbaglia mai, quella su cui è "accordata" qualsiasi cosa in natura, noi compresi, è garanzia di armonia (ed io la prendo come riferimento anche nel mio lavoro). Dunque, un concetto dinamico, interessante, piacevole. L'ordine, per come lo concepiamo in casa, è qualcosa di piuttosto statico invece, almeno secondo me, ed è anche per questo che dico che ordine non necessariamente coincide con armonia, ma non solo. Mi è capitato di entrare in case estremamente ordinate e provare un senso di disagio, di freddezza, di staticità, che "davano un pò i brividi". Certamente sono "casi estremi", l'ordine di solito è piacevole, ma vedi, le nostre case sono tutto tranne che fermi immagine, e per quanto si chiamino immobili, dentro sono in movimento perchè ci siamo noi a viverle. La "vita di una casa" è essenzialmente la nostra, in cui il fermo immagine non esiste, siamo in costante movimento, e quindi lei con noi. L'ordine è necessario, ci permette di avere una certa praticità ma deve nella sua logica tener conto anche dell'espressione, della dinamicità, dell'autenticità, dell'imperfezione dell'unicità e persino dell'imprevedibile che ci contraddistinguono per poter essere armonico, e questo non è scontato. Non è un alibi per tutti i disordinati (come me!) a perseverare diabolicamente nella mancanza di un criterio eh! Ma siccome in medium stat virtus è bene non battersi troppo per la ricerca di una pulizia dall'equilibrio precario o troppo faticosa da mantenere, quando ciò che rende piacevole un luogo spesso sono le sue singolarità e soprattutto, la sua vitalità, la cura, anche se non perfettamente ordinata! E chi sono io, oltre ad essere una persona disordinata che scrive di armonia? :D
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Aprile 2023
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